Nonostante sia considerata oggi tra le patologie più frequenti al mondo, troppo spesso la celiachia continua a rimanere non diagnosticata. Complice la presentazione clinica multiforme, di frequente asintomatica, le diagnosi effettive sottostimano la sua dimensione epidemiologica.
La malattia celiaca è caratterizzata da un danno della mucosa intestinale innescato dall’alimentazione con cereali quali frumento, orzo e segale.
I sintomi che si manifestano nei soggetti celiaci sono estremamente eterogeni e possono comparire in tempi diversi. Le forme tipiche si manifestano con diarrea, dolori addominali mentre nelle forme atipiche possono comparire anemie, dolori addominali e problemi legati all’infertilità.
La celiachia è curabile nella quasi totalità dei casi adottando un’alimentazione appropriata, qualora non si siano già istaurate complicazioni irreversibili.
E importante ricordare che i soggetti non curati possono sviluppare gravi malattie croniche o degenerative tra cui il linfoma intestinale e il carcinoma dell’esofago. I test di laboratorio sono fondamentali per le diagnosi e per le individuazioni di soggetti celiaci con segni clinici subdoli e permettono altresì il monitoraggio in pazienti a dieta priva di glutine.
ESAMI DI LABORATORIO
Gli anticorpi antiGliadina sono stati il primo marker sierologico impiegato nella pratica clinica ma attualmente sono utilizzati nei bambini al di sotto dei 5 anni e per monitorare i pazienti in dieta priva di glutine. Nei bambini al di sopra dei 5 anni o negli adulti si utilizzano gli anticorpi antiEndomisio e antiTrasglutaminasi, tests ad alta specificità e ad alto valore predittivo.
Occorre sottolineare che in pazienti con deficit selettivo di Immunoglobuline IgA, i tests sopra indicati potrebbero risultare falsamente negativi. E’ indispensabile quindi associare il dosaggio delle Immunoglobuline IgA e nel caso fosse accertato questo deficit immunologico, utilizzare i test antiTrasglutaminasi che impiegano gli anticorpi di tipo IgG.